Il Viaggio Magico intervista Sara Pagnanelli

Sara Pagnanelli

La nostra intervista all' elegante e affascinante Sara Pagnanelli, giornalista di TVRS.


Qual è l' aspetto principale del tuo carattere?
Sono una persona molto sensibile e vivo tutto con grande intensità.  Sono generosa e altruista,  quasi mai incline ad accettare i compromessi. Riesco quasi sempre a stabilire rapporti costruttivi con gli altri,  a cogliere le correnti emozionali che fluiscono tra le persone e le cose,  ma non
sono capace di gestire freddamente gli eventi. E' nei sentimenti e nelle emozioni che si concentrano gli aspetti più salienti della mia personalità.
 
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Adoro leggere e viaggiare. Quasi tutto il mio tempo libero è dedicato a questo. Sono molto curiosa e non conosco piacere più bello di quello di scoprire nuovi mondi.
 
Cosa ti piace guardare in Tv?
Guardo poco la tv, visto che sono quasi sempre fuori. Per lo più guardo programmi di informazione. I telegiornali di tutte le reti sono ciò che mi interessa di più guardare.  Non solo per la necessità di tenermi aggiornata rispetto alle notizie del giorno, ma anche per vedere come vengono montati i servizi nelle altre reti. Mi occupo anche di montaggio e credo sia un lavoro appassionante e creativo come pochi. Forse la metà di un servizio televisivo la fa proprio  la tecnica usata  per assemblare le immagini,  il tipo e la quantità dei tagli effettuati alle interviste...  gli effetti speciali...Guardo la tv anche per confrontarmi con il lavoro degli altri. Qualche volta la guardo sull'iphone...questa sì una stupenda invenzione!
Poi ci sono le repliche di Sex and the City...quelle non le perdo mai!!! E' stato il mio telefilm preferito...anche perché adoro New York...
 
Com' è nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
Come disse una volta Indro Montanelli, "da quando ho cominciato a pensare, ho pensato che sarei stato un giornalista. Non è stata una scelta.
Non ho deciso nulla. Il giornalismo ha deciso per me". Vorrei rispondere alla tua domanda con le sue parole perché...per me è stato lo stesso.
Ho lottato tanto, andando perfino contro chi non voleva facessi questo mestiere. Il giornalismo ha scelto per me, la televisione è arrivata per
caso. Un amico mi presentò all'editore per cui lavoro quando ancora facevo l'università, ho iniziato per gioco e...poi non mi sono più fermata.

In questi giorni in Parlamento stanno discutendo una nuova legge sulla libertà di stampa. Qual è il tuo pensiero in proposito e
più in generale sulla libertà d' informazione in Italia?
Credo che la crisi del giornalismo in Italia abbia radici lontane. Al di là delle singole leggi è un fatto evidente che la professione sia stata poco tutelata.  La libertà di stampa è importante,  ma è anche il risultato di una serie di scelte.  Oggi chiunque scriva o parli in tv si dichiara un
giornalista.  Ma questa è una professione seria e difficile,  che necessita di una preparazione culturale notevole,  nonché di tutele precise.
Non è questa la sede opportuna per approfondire un tema tanto vasto...ma posso dire che gli stessi giornalisti seduti in Parlamento non
hanno a cuore la loro professione. Non aggiungo altro.

Sei una una donna molto elegante e affascinante. La bellezza è un aiuto o un ostacolo nello sviluppo della tua carriera e nel
mondo del giornalismo?
Ti ringrazio per il complimento. Cosa posso dirti? Diciamo che sono stata fortunata. Ho iniziato a lavorare giovanissima in una emittente
dove certe cose non hanno  mai avuto importanza.  Appena arrivata sono stata  affidata alla responsabile di redazione   (una donna per
l'appunto) e lei è stata il mio più grande supporto.
 
Come svolgi il tuo lavoro in una realtà locale?
La realtà locale non è molto diversa da altre dimensioni. Siamo tutti giornalisti. Cambia solo il tipo di contratto che regola il nostro rapporto
di lavoro.  Credo che quello che conti sia la passione che hai per quello che fai,  dove lo fai appartiene a scelte di vita che a volte non  sono
neanche riconducibili alle proprie velleità professionali, ma ad altro.

A TVRS conduci il Tg e ti occupi di lavoro in redazione e di ricerca delle notizie come inviata. C' è un argomento di cui ti piace occuparti, in particolare?
In questi undici anni di professione ho seguito qualunque genere di argomento. Non ce n'è uno in particolare che mi abbia interessato.
Seguo tutto con curiosità e impegno. Mi piace imparare e questo lavoro ti offre ogni volta l'opportunità di farlo. Non dico mai che faccio
la giornalista, piuttosto che sono una giornalista...con tutto quello che questa affermazione porta con sè.

Cosa fai prima di andare in onda e subito dopo?
Prima di andare in onda riguardo le notizie che ho assemblato e controllo se ci sono aggiornamenti...ma è tutta una corsa...Una volta
terminata la trasmissione, tolti i microfoni, ci si rilassa un po'... oppure si corre a fare qualcos' altro. Molti pensano che il lavoro di un
giornalista televisivo sia quello che appare, ma non è così. Quella è la punta dell'iceberg. Dietro c'è molto altro...un giornalista non si
ferma mai... e lavora anche quando è seduto al tavolino di un bar a prendere un caffè.  Un giornalista non smette mai di farsi o fare
domande. Soprattutto non smette mai di cercare le risposte di cui ha bisogno.
 
Qual è il servizio o l' intervista che ricordi con più piacere?
Il servizio che ricordo con più piacere? Mah...forse il primo della mia vita professionale...o magari la prima diretta elettorale.
L' intervista? Sicuramente quella a Rita Levi Montalcini...una donna straordinaria...
 
C' è un programma Tv che ti piacerebbe realizzare e condurre?
Un programma che vorrei realizzare? Non so...ho sempre pensato di voler fare la giornalista per prestare i miei cinque sensi al mondo
e consentire a tutti di farsi un'opinione obiettiva su ogni genere di argomento. Credo che un qualunque lavoro di redazione andrebbe
bene.  La bellezza di questo mestiere, parafrasando ancora Montanelli, è che ti permette, anzi ti impone, di stare in mezzo ai fatti, a
contatto con quasi tutte le grandi figure che dominano il tempo  a cui appartieni. Non conosco fortuna più grande di quella che ti  fa
essere felice di ciò che fai, ovunque lo fai.

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