Il Viaggio Magico intervista Claudia Vanni

Claudia Vanni

La nostra intervista alla bella e brava Claudia Vanni, giornalista di Tgcom24.

Qual è l'aspetto principale del tuo carattere?
La perseveranza. Ma a questa, aggiungo una bella dose di umorismo. Mi piace ridere e far ridere.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Adoro leggere romanzi e ascoltare musica. Quando possibile, mi rilasso con una passeggiata o una nuotata.

Il libro, il film, la canzone preferita.
Libro: “Così è, se vi pare” di Pirandello. Film: Pretty Woman. E’ una fiaba declinata in chiave moderna, piena delle contraddizioni della nostra società. Una trama non impegnata ma efficace nella sua essenzialità.  Una visione spensierata a cui non rinuncio ogni volta che la pellicola viene riproposta in tv. Canzone: Fields of gold, Sting. L’ho scelta come colonna sonora nei momenti più belli della mia vita.

Com' è nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
Ho iniziato a sperimentare all’ età di 17 anni. Durante il quarto anno di liceo, grazie a un progetto di alternanza scuola-lavoro, ho conosciuto la redazione di 50Canale, tv toscana.  Poco dopo,  mi è stato attivato un progetto di collaborazione, rientrando nell’ organico a tempo pieno non
appena conseguito il diploma.  A 50Canale ho lavorato per quattro anni, nel frattempo mi sono laureata in Scienze politiche internazionali all’ Università di Pisa.

Come sei arrivata a Tgcom24?
Dopo la laurea,  ho cercato nuove esperienze professionali che mi facessero  crescere.  Così ho tentato l’ ammissione al master in giornalismo all’università Iulm di Milano. Grazie agli stage previsti dal corso, ho conosciuto le redazioni di Radio24 e di Tgcom24. Qui,  a Tgcom24,  sono rimasta sei mesi, passando poi a Mattino Cinque, dove ho lavorato per un anno e mezzo come inviata. A giugno 2016, sono tornata al primo amore, Tgcom24.

In redazione di quali argomenti preferisci occuparti?
Un canale all news, come Tgcom24, ti porta a tenere gli occhi aperti sull’attualità a tutto tondo. Dalla politica alla cronaca, dall’economia agli esteri. Sono fili diversi di una sola tela, è stimolante maneggiarli contemporaneamente.  Adoro il nostro spazio di approfondimento,  Direttissima:  tre appuntamenti la mattina (9.30, 10.30 e 11.30) e due il pomeriggio (17.30 e 18.30) in cui dibattiamo dei principali temi del giorno,  attraverso interviste a protagonisti ed esperti.

Sei una brava giornalista e una bella donna, la bellezza è stata un aiuto o un ostacolo nello sviluppo della tua carriera di giornalista?
Ti ringrazio ma non mi sento affatto bella! Sarà un retaggio adolescenziale (ahahahaha) quando ho capito che dovevo puntare su altro per essere apprezzata.  Se pensi che la mia immagine sia piacevole,  credo che in realtà  sia conseguenza della solarità che sento dentro.  Fa star bene me e spero anche gli altri. Forse in questo senso, l’aspetto mi è stato utile.

Nel 2015 hai collaborato con la trasmissione Mattino 5...
Sì è stata un’ esperienza totalizzante,  durata circa due anni. Una bellissima squadra. Ero una dei loro inviati: ciò vuol dire zaino sempre preparato
e pronta a partire in dieci minuti. La redazione di Mattino Cinque monitora i grandi fatti di cronaca in Italia e decide dove inviare il suo giornalista
per raccogliere, sul posto, materiale utile all’informazione sul caso: interviste, elementi di indagine, testimonianze.

Hai lavorato per più di due anni nella redazione di Radio 24, la radio del gruppo il Sole 24 Ore...
È una redazione stimolante, preparata e scrupolosa. Ricordo con molto piacere le riunioni del mattino, seduti intorno al tavolo a proporre gli spunti di approfondimento, a dibattere su tutte le sfaccettature da evidenziare.  Per loro ho lavorato in redazione,  per alcuni mesi;  in altre occasioni,  ho seguito eventi in esterna:  dai dibattiti politici al Forum Ambrosetti di Cernobbio.  Con la supervisione di Gigi Donelli,  ho realizzato alcuni reportage
su temi europei, viaggiando a Bruxellese e Belgrado.

Il servizio o l'intervista che ricordi con più piacere?
L’intervista in esclusiva a Olli Rehn. Allora era Commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari. Mi trovavo a Bruxelles per seguire un forum sul rapporto dei cittadini con l’ Ue, incontrai Rehn per caso,  mentre attraversavo un corridoio della Commissione europea.  Eravamo alla vigilia delle elezioni europee, rispose a domande sulla crisi Russia-Ucraina, appena scoppiata, e sul recente insediamento a premier di Matteo Renzi.
Rientrai in albergo quasi volando. Inviai tutto a Radio24. Un bel colpo.
L’ intervista che mi ha regalato più emozione però,  a dire il vero, è stata quella a Valentino Rossi,  nel novembre del 2013.  Ospitò una delegazione
di giornalisti nel suo ranch di Tavullia,  per presentare il nuovo team di Moto3,  Sky VR46  Racing Team.  Un’ occasione speciale, professionalmente
e umanamente. Lo confesso, seguo Vale dagli esordi. E’ una passione incontenibile.

Qual' è, invece, l'intervista che ancora non hai fatto e vorresti fare?
Uhm, fammi pensare… Me ne vengono in mente a centinaia. Effettivamente tutte le interviste che ancora non ho fatto, sono sicuramente tutte quelle che voglio assolutamente fare. Nessuna esclusa. Il campo preferito? La politica.

In futuro ti piacerebbe condurre un talk show d' informazione o preferisci continuare con il Telegiornale di cronaca?
Sì, non mi precludo nessuna esperienza. Penso che non sia tu stesso a scegliere,  sono le opportunità che ti scelgono. “Testa bassa e lavorare” questo è il mio motto, tutto il resto vien da sé.


Intervista pubblicata il 9 ottobre 2016.

Torna indietro