Il Viaggio Magico intervista Virginia Di Marco

Virginia Di Marco

La nostra intervista alla bella Virginia Di Marco, giovane e brava giornalista di Sky Tg24.

Qual è l' aspetto principale del tuo carattere?
Sono una perfezionista… E ogni tanto anche un po’ signorina Rottermier :)

Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Se parliamo di un pomeriggio libero: cinema, passeggiata al parco, pilates o magari un massaggio in spa. Se invece parliamo di un tempo più lungo… Viaggiare. E più il posto è lontano, meglio è.

Il libro, il film, la canzone preferita.
Libri: La fiera delle vanità, La coscienza di Zeno e Pastorale americana. Il film, un classicone: Via col vento. Canzoni preferite… Veramente tante! Dipende dall’umore e dalla giornata. Comunque, Sam Cook o Juliette Gréco non mi stanco mai di ascoltarli.

Com' è nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
Direi negli ultimi anni di liceo. Mi è sempre piaciuto studiare, leggere, scrivere. Imparare lingue nuove e viaggiare. Ho cercato una professione che racchiudesse tutto questo… Il giornalismo è stata una scelta naturale. A 18 anni, tutte le domeniche mattina, andavo a casa di un grande giornalista, Annibale Paloscia, una vita all’ANSA, papà di una collega di mia madre. Lui ha avuto la pazienza di insegnarmi come si scrive un articolo, dove si trovano le fonti, come si verificano, e gli altri fondamenti della professione. Mi assegnava un pezzo di settimana in settimana, io lo scrivevo e lui lo correggeva. Siamo andati avanti così per mesi! Il primo articolo su un quotidiano nazionale l’ho pubblicato a 24 anni, sull’Unità: era la storia della comunità gay di Tel Aviv (dove vivevo all’epoca).

Come sei arrivata a Sky Tg24?
Nel 2011 rientro in Italia da Israele, dove lavoravo. Alla direzione di SKY TG24 era appena arrivata Sarah Varetto; Emilio Carelli, precedente direttore, conduceva una trasmissione di approfondimento sempre sul canale. Io sono entrata nella sua redazione, mi occupavo dell’angolo social, gestendo il touch.

Conduci le edizioni del mattino del Tg, quindi sveglia all' alba, com' è la tua giornata tipo?
Sveglia alle 3:30, 20 minuti per prepararmi e poi taxi per arrivare in ufficio puntuale alle 4, orario di convocazione quando conduco la rassegna stampa. Altrimenti, se conduco il tg, tutto slitta di una mezz’ora. In redazione mi concentro sui giornali del giorno, e poi sulla scaletta. Quando finisco, brunch in qualche posto carino. Con mio marito e mia figlia.

Sei una brava giornalista e una donna molto affascinante. La bellezza è stata un aiuto o un ostacolo nello sviluppo della tua carriera di giornalista?
Per andare in video, la presenza aiuta. Ma certo, a volte, se il tuo interlocutore è superficiale, può sottovalutarti… Grande errore. La signorina Rottermeier che è in me non perdona :)  

Oltre alla Tv, hai lavorato per varie testate, sia per la carta stampata che in radio. Con quale di questi mezzi d' informazione preferisci lavorare?
Mi piace molto scrivere, quindi il quotidiano o le riviste settimanali mi gratificano particolarmente. Però l’immediatezza della tv è impagabile.  

Il servizio o l' intervista che ricordi con più piacere?
Lavoravo a Parigi, ero stagista all’ANSA. Visita di Berlusconi, allora premier. Nessun giornalista riesce a entrare dove si trova lui, era un incontro a porte chiuse. Io, fingendo un’aria da “turista per caso” sono riuscita a infiltrarmi tra gli ospiti, ho acceso il cellulare e trasmesso tutto in diretta ai colleghi che erano alla porta... Finché la sicurezza non mi ha beccata e buttata fuori! Ma ormai l’agenzia aveva fatto il suo scoop (e quella sera abbiamo festeggiato alla Cupole).

Qual' è, invece, l' intervista che vorresti fare?
Il Papa, Putin, Trump, Lady Gaga… Tutti i grandi, li voglio intervistare tutti!!

L' esperienza professionale che ti ha dato più soddisfazioni e quella, se ce n' è una, che ti ha delusa.
Da tutto quello che ho fatto, ho imparato qualcosa. Quello che va bene, ti rafforza, ma quello che va male… ti rafforza anche di più. Sicuramente, sono cresciuta molto, giornalisticamente, negli anni trascorsi in Israele e Medio Oriente. Coprire la primavera araba dal Cairo mi ha regalato la fortuna di vivere in prima linea un grande evento della Storia.

C' è un programma Tv che ti piacerebbe realizzare e condurre?
Mi piacerebbe sperimentare un programma a metà tra tv e digitale, con contenuti nativi dell’una e dell’altra piattaforma e un lessico nuovo, ibrido. Credo che il futuro, editorialmente parlando, vada in questa direzione.


Intervista pubblicata l' 8 aprile 2018.

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